Psicologia del trading: il trading è disciplina psicologica. Gli errori da evitare.
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Articolo: il Pensiero Dicotomico nel Trading di R.Bianchet - Luke
Qui un utile e interessante articolo del Dott.R. Bianchet sul “Pensiero dicotomico nel trading”. Mi sembra si allacci perfettamente a quello che ripete sempre Nardini quando scrive cose come quelle riportate da MG:
Il pensiero dicotomico nel trading.
[…] una volta raggiunta una data decisione usando qualsivoglia modello o tecnica, la relazione fondamentale del trading inizia inesorabilmente a funzionare e il trader si trova bloccato in un sistema di pensiero dicotomico da cui e' difficile uscire, se non si e' compreso a pieno come funziona questo sistema di pensiero.
Cerchiamo di chiarire con uno schema quello che definisco : "modello di pensiero dicotonico" relativo ad un trade perdente ed ad un trade vincente
Ad un trade perdente di solito un trader associa una serie di relazioni sia a livello monetario (perdita) sia a livello psicologico (ho avuto torto) che emotivo (di solito emozioni negative), che potremmo sintetizzare come appartenenti alla fascia del dolore. Lo stesso concetto può essere ripetuto all'incontrario per un trend vincente.
In questa prima introduzione delle dicotomie vediamo comunque che, al concetto di Perdita vengono associate una serie di elementi negativi e quindi di dolore, e che al concetto di Profitto vengono associati degli elementi positivi e quindi di piacere.
Se pero' a questo modello aggiungiamo come elemento fondamentale l'aspettativa (trattata nella sezione della dissonanza cognitiva) , vedremo che e' l'aspettativa, e non la perdita o profitto, la parte piu' importante causante l'istaurarsi del pensiero dicotomico. Ed e' la stessa aspettativa che provoca il fenomeno della dissonanza cognitiva (la ristrutturazione cognitiva per non deludere una aspettativa.)
Il pensiero dicotomico provoca reazioni susseguentemente sempre più negative se i trade per frequenza o entita' ricadono nel lato sinistro. Ma l'introduzione della aspettativa nel sistema ci spiega come mai certe volte associamo sensazioni negative anche a trade positivi e come e' possibile raggiungere livelli di perdita superiori a quelli che ci eravamo fissati in partenza. Ma oltre a cio' la relazione psicicologica fondamentale ci spiega come mai fare trading e' cosi difficile a livello emotivo.
La relazione fondamentale del trading riguarda quindi l'aspettativa (e le sua relazione con la dicotomia piacere/dolore) e le cause che questo processo mentale ha sull'attività specifica di trading come raffigurato nello schema sottostante:
PIACERE: profitto, ragione, emozioni positive, successo.
DOLORE: aspettativa sbagliata, torto, emozioni negative, paura di fallimento.
Facciamo qualche esempio per rendere piu' chiara questa relazione fondamentale che dimostra che per un trader sia molto, molto piu' importante che la sua aspettativa sia soddisfatta (e conseguentemente avere ragione), che l'ottenere un profitto.
Un trader apre una posizione lunga dollaro/euro con un aspettativa che il dollaro salga fino ad un certo punto, ma non oltre. Arrivato a quel punto chiude la sua operazione. Questa potrebbe essere definita come un operazione giusta, che dovrebbe provocare sensazioni positive (lato destro) , ma cosa succede se appena chiusa la posizione il dollaro iniziasse a salire velocemente ancora in termini percentuali, rispetto al punto di chiusura della posizione?
Ecco che la trasformazione di un'aspettativa giusta in un'aspettativa sbagliata iniziera a far sperimentare al nostro trader senzazioni da lato sinistro (torto, perdita, emozioni negative), questo anche se la posizione originale e' stata chiusa in utile.
Un altro esempio della potenza delle aspettative e' la cosidetta forte perdita, la perdita che va olte i livelli di rischi normalmente accettati dal trader.
Mettiamo, per esempio, che lo stesso trader continui a mantenere una visione positiva riguardante lo sviluppo del corso dollaro/euro per il futuro, ma che invece la valuta inizi a scendere vistosamente. Ecco che il trader iniziera' a sperimentare tutte le situazioni negative causate dall'effetto della dissonanza cognitiva. E puo' ridurre questo effetto solo attraverso tre modi:
• Produrre un cambiamento nell'ambiente
• Cambiare il proprio comportamento
• Cambiare il proprio mondo cognitivo (cambiando opinione, atteggiamento, aggiungendo nuove informazioni, sfuggendo ad altre informazioni, ecc.)
Per produrre un cambiamento nell'ambiente il trader dovrebbe avere liquidita' sufficiente da cambiare la direzione del mercato (cosa difficile e rischiosa). Cambiare il comportamento: riconoscere che forse la sua previsione non e' stata corretta o che sono intervenute nuove informazioni che non l'hanno resa corretta e chiudere la posizione.
Cambiando il proprio modo cognitivo. Il piu' delle volte il trader inizia a mettere in pratica sistemi di difesa psichica come l'esposizione selettiva ("non leggo articoli negativi riguardo la debolezza del dollaro") e la percezione selettiva ("valuto solo quelle informazioni che mi permettono di mantenere una visione positiva della crescita del dollaro").
I trader perdenti inizieranno sistematicamente a cambiare il proprio modo cognitivo , ed in questo specifico caso il dollaro potrebbe continuare a perdere valore consistentemente ma il trader pur di non vedere affermata come sbagliata una sua aspettativa eviterà in tutti i modi di chiudere la posizione in perdita o medierà' al ribasso la posizione per abbassare il punto di entrata (guadagnando ancora di piu' quando la sua aspettativa verrà' soddisfatta).
Questo tipo di comportamento puo' generare la cosidetta perdita "monster" quella che non solo causa dei danni finanziari notevoli (perdita del capitale di trading ) ma anche danni psicologici che impediranno poi ripresa dell'attivita' di trading.
In ogni caso gli elementi del lato sinistro (aspettativa sbagliata, tor to, perdita, emozioni negative ) saranno in ogmi modo da evitate dal trader e tutte le perdite produrranno dolore.
Se non si esce dal pensiero dicotomico, diventa pressoche impossibile effetuare trading con successo. Non solo e' oggetivamente difficile trovare
un sistema che produca utili in maniera consistente, ma il susseguirsi di inevitabili aspettative sbagliate che generano perdite produranno nel trader
uno stato di stress di fondo che minera' alla lunga suo il sistema decisionale ed equilibrio psichico.
Usando il pensiero dicotomico siete condannati a fare trading in costante stato di dolore e stress , che diventa sempre via via più grande se siete più spesso dalla parte dell'aspettativa sbagliata. Ogni volta che la vostra aspettativa e' sbagliata , subite una perdita e il vostro sistema psicologico
subisce un deterioramento. A nessuno piace avere tor to e perdere dei soldi.
Il progressivo deterioramento della condizione psichica individuale, dovuta al fatto che nel trading e' molto facile perdere frequentemente, puo' causare reazioni a catena nel trading e nella vita privata tra le quali:
• Perdita finanziaria
• Trading irrazionale
• Trading di vendetta
• Trading contro il mercato
• Trading contro qualcuno
• Stress, confusione
• Paura
• Paura di sbagliare
• Superstizione
• Perdita di autostima
• Insicurezza
• Emozioni negative
• Atteggiamenti negativi nei confronti dei soldi
• Instabilità
• Atteggiamenti negativi nei confronti della vita in generale
• Perdita di concentrazione, o concentrazione fissa nel brevissimo
• Perdita di controllo
Il dissociarsi dal concetto di aspettativa giusta = profitto= piacere e aspettativa sbagliata= perdita= dolore e' fondamentale perche' il trading e' un'attivita probabilistica , e tutti i trade possono essere potenzialmente giusti o potenzialmente sbagliati.
Esiste solo una possibilita' di entrare in un trade sapendo che e ' giusto dall'inizio, ma questo si chiama Insider Trading ed e' un reato punibile penalmente.
La comprensione e quindi il superamento del pensiero dicotomico da parte di un trader gli permette di entrare nel modello di pensiero usato dai trader di sucesso che e' il modello probabilistico in cui si fa trading senza aspettative o con aspettative non collegate alla dissonanza cognitiva (e quindi fuori dalla dicotomia).
Per uscire dal pensiero dicotomico aspettativo ed entrare nel pensiero dei t rader di successo o pensiero probabilistico , l'unica via e quella di riassociare in maniera consapevole e determinata con un processo di " condizionamento mentale " la dicotomia piacere/dolore al seguire o no le regole del vostro Piano di Trading.
Presupposto questo che implica lo studio e la creazione di un Piano di Trading (di cui il sistema di trading e' una componente) altamente organizzato che preveda nei minimi dettagli che cosa fare e in quale occasione. Anche nel caso si verifichino eventi per cui non esiste una regola.
I trader di successo sono riusciti ad uscire dal pensiero dicotomico e hanno formulato un Piano di Trading consistente ed in armonia con se stessi. Bisogna quindi imparare a fare trading senza aspettative sul singolo trade, ma sulla visione a lungo termine del piano generale di trading, associando for te piacere, ogni volta che le proprie regole sono fedelmente seguite, e non solo quando si ottiene un profitto.
Bisogna quindi imparare anche ad associare dolore ogni volta che il piano generale e le regole non sono seguite, anche in caso di profitto, giacché l'eventuale profitto di breve periodo sarà ben presto ridato al mercato.
Come operano i trader di successo:
PIACERE: ha seguito il suo piano di trading e il metodo.
DOLORE: non ha seguito le regole del suo piano di trading.
Trading come "inspirare ed espirare" - MG
Riporto queste parole di Nardini scritte in un suo articolo di qualche tempo fa perché credo usi un’analogia perfetta per definire l’importanza dell’aspetto psicologico nel trading:
- “Il trading è paragonabile ad un metodo d’inspirazione ed espirazione controllato, dove l’inspirazione è il gain e l’espirazione il loss. L’attenzione va focalizzata sul fatto che ciò che è conta è solo il ritmo controllato tra gain e loss basato sul metodo di trading e la disciplina. E’ importante mantenere un costante rapporto di totale equanimità tra fase d’inspirazione e di espirazione, guadagno e perdita. E solo costruendo una solida base psicologica, lavorando attentamente su se stessi, si può ottenere tale rapporto di equanimità tra le due fasi che costituiscono l’attività del trading. Nessuna delle due è più importante dell’altra, lo sono entrambe in egual misura. Non deve essere associata soddisfazione al trade chiuso in guadagno, e non deve essere associato dolore al trade chiuso in perdita. Ciò che conta è il metodo che si segue, che deve essere basato su un ritmo equilibrato tra le due fasi, a vantaggio ovviamente del guadagno nel tempo, ma non deve esserci brama di soddisfazione veloce, né dolore nel periodo di loss, che è fase non solo inevitabile, ma costituente in maniera imprescindibile il trading. Quindi se il trading è la respirazione, gain e loss sono le due fasi che lo compongono, inspirazione e d espirazione. Ciò che conta nel tempo è il corretto e controllato ritmo tra le due fasi, ritmo che si può ottenere solo mediante una solida disciplina mentale. Un persona con una conoscenza tecnica medio-bassa del mercato, magari limitata a pochi concetti di base che gli permettono la lettura di un grafico, ma con un grande autocontrollo psicologico, e una grande capacità di autodisciplina può diventare un trader vincente. Un persona con una conoscenza tecnica molto approfondita, sia anch’essa di livello “accademico”, ma con scarsa capacità di autodisciplina psicologica sarà distrutto sicuramente dal mercato, non potrà mai essere un trader vincente (infatti questa seconda categoria in genere insegna, fa corsi di trading e vende libri…)” - S.Nardini, www.shotrading.com
“L’effetto spugna”, pericolo da evitare - Nik
Nardini ha spesso definito la lettura di troppe informazioni, e in primis la lettura dei “forum di borsa, come “effetto spugna, cioè assorbire un numero elevato d’informazioni che porta solo a rumore mentale del tutto deleterio perché distrae dall’oggetto di attenzione (il mercato) e alimenta solo mille e mille variabili interpretative che si traduco in subbi, esitazioni e emotività. Grandi nemici del trading”. Per esperienza personale non posso che concordare al 1000% con queste parole.
NON leggere i "forum di Borsa" - Ziggy
per quanto riguarda l'effetto spugna una delle cose che anche io consiglio VIVAMENTE di evitare è il "frequentare" i forum di borsa. NESSUN trader degno di essere chiamato tale lo fa. Moltissima gente passa la giornata a saltare dal monitor con le quotazioni alla sua community on line preferita dove legge e interviene su analisi, ipotesi e presunte strategie operative. Classici errori da novellini. MAI conosciuto una persona che fa trading seriamente che perda tempo nei forum. Già è un errore stare troppo incollati al monitor a seguire con ansia ogni singolo movimento al tick, ma stare a leggere le opinioni di altri sui forum di borsa è addirittura la NEGAZIONE assoluta del trading. Quando hai un metodo devi seguirlo. Quando hai impostato una strategia devi applicarla e gestire le tue posizioni. Leggere e intervenire assiduamente nei forum è solo segno di incapacità di gestione nell'attività del trading, di condizione psicologica sballata, di ansia, di ricerca di conferme continue guardando "cosa ne pensa l'altro". Tutte cose da gioco d'azzardo che non hanno niente a che fare col trading. Ci sono vari fattori che fanno perdere soldi nel trading, una cosa certa è che la frequentazione assidua delle community on line LI AMPLIFICA TUTTI.................................
Trading e disciplina psicologica - Antonio R.
Sono capitato su shotrading su indicazione di un mio conoscente che me ne ha parlato molto bene definendo questo sito oltre che un servizio di segnali per il trading “una delle poche vere scuole trading” (parole sue). Ho letto il forum e l’archivio e devo dire che per la prima volta trovo nelle parole del Sig. Nardini e nelle vostre che lo seguite qualcuno che esprime un approccio al trading davvero in linea con quello che è il mio pensiero e le mie esigenze. Io ho bisogno di qualcuno che “mi tenga a bada” dal punto di vista della psicologia e della disciplina in quanto in passato ho fatto molti danni col “fai da me” non tanto per errori tecnici, anzi…sulla carta ho messo in piedi un mio sistemino che risultati teorici alla mano non è male, il problema è che nella realtà non sono abbastanza freddo e disciplinato per gestire a dovere le posizioni una volta aperte…Quando apro una posizione inizio sempre a pensare TROPPO. Mi ha colpito molto la frase di Nardini qui sotto “Personalmente preferisco seguire i segnali a mente sgombra da interpretazioni preconcette”, perché vedo invece che in giro TUTTI vogliono prevedere il mercato. Leggendo l’archivio forum ho apprezzato come Nardini vada in una direzione del tutto diversa (e leggendo la sua biografia ho anche capito che i suoi studi sullo zen hanno in questo un ruolo importante, lo zen infatti è “mente sgombra”..) e ho trovato proprio la chiave alla possibile, spero, risoluzione dei miei problemi “di nervi” quando sono posizionato sul mercato. Praticamente mi sembra di capire che qui si pone l’accento sul trading come disciplina psicologica, forse ancor prima che tecnica… e sono assolutamente convinto che tale approccio sia quello giusto in quanto in passato ho rovinato troppi trades sulla carta perfetta con la mia emotività e il mio “stare a interpretare e pensare”. Mi sono mosso a scrivere questo post dopo aver anche letto i vostri recenti su “pensare e capire” e mi trovo del tutto d’accordo.
Psicologicamente equanimi nei confronti delle perdite e dei guadagni - Luigi D.
Nardini ha spesso definito la lettura di troppe informazioni, e in primis la lettura dei “forum di borsa, come “effetto spugna, cioè assorbire un numero elevato d’informazioni che porta solo a rumore mentale del tutto deleterio perché distrae dall’oggetto di attenzione (il mercato) e alimenta solo mille e mille variabili interpretative che si traduco in subbi, esitazioni e emotività. Grandi nemici del trading”. Per esperienza personale non posso che concordare al 1000% con queste parole.
Essere severi con la propria mente - Funkytrader
Finalmente vedo che nel forum si sono fatti vivi gli altri “vecchietti” che ormai operano senza tante chiacchiere avendo appreso i preziosi insegnamenti di Nardini. Lo hanno fatto con i resoconti dell'operatività che come scrive Nico sono fatti oggettivi e non chiacchiere fini a se stesse. Sicuramente per un bel po' non si faranno di nuovo sentire… Quando inizi a capire cosa significa operare con distacco dalle “pippe mentali” (scusate il termine) i forum li lasci perdere. Credo che il forum sia utilissimo per lo scambio di informazioni tecniche del tipo “che piattaforma usi”, “l'eseguito quel tol a quanto te lo ha fatto passare”, "come è meglio inserire l'ordine" e altri utili confronti di questo tipo…. MA forse i commenti sulle singole operazioni, sia quelli euforici sui gain che quelli “depressi” sui loss fanno solo emotività e so x certo che anche Nardini li detesta (anche quando gli fatcciamo i complimenti sui gain). Il punto è che lo “zoccolo duro” da sconfiggere è nelle nostre teste: molti qui non hanno ancora capito che il trading è PRIMA DI TUTTO METODO PSICOLOGICO. Per es. leggo qui che qualcuno scrive : “In linea di massima mi trovo molto d'accordo con nardini, anche se alcune volte rimango sbalordito dalla scelta del titolo, della direzione e del timing. Le mie analisi mi trovano in completo disaccordo.”. Presa a sé è una libera opinione assolutamente legittima…. Perché all'interno di un ragionamento fatto nel post…ok… MA questo tipo di frasi estrapolate dal contesto fuorviano totalmente i neofiti e continuano a alimentare l'abitudine a guardare il dito invece della luna, cioè a PENSARE invece di guardare la sostanza e agire, pechè ogni operazione rientra nella logica di un metodo che tiene conto di molte cose (molte delle quali nardini non le dice pubblicamente come è ovvio che sia). Il primo punto è che non ha nessuna importanza e permettetemi…non ce ne può fregare di meno..di quello che “gira a voi e a me nelle nostre teste”.
Evitare l'overtrading - Dave
Seguo shotrading da circa 7-8 mesi, sono assolutamente stupito dalla serietà e professionalità dei reports di Nardini (dopo una serie di fregature nel web dovute ai soliti “venditori” che conosciamo…) ma ciò che mi stupisce di più è una caratteristica che credo sia rarissima: il numero bassissimo di eseguiti !!! Da quando vi seguo ho più che dimezzato (a dir poco) il numero delle mie operazioni e questo già da solo ha fatto molto bene al mio conto corrente.. Sono colpito da come Nardini riesca sempre a operare su un numero limitatissimo di titoli (vedi per esempio ora che siamo su una sola posizione). Dare segnali così solo su uno o due o tre titoli è roba da grandi trader (basta legger le biografie di qualche “mito”…) e in pochi possono permetterselo, nel senso che se chiami i buy/sell su tanti titoli nei portafogli con le classiche suddivisioni su 10 o 20 posizioni (che usano tutti) hai possibilità di prendere anche delle cantonate e poi provare a metterci una pezza, ma chi è che riesce a gestire 10 o più posizioni da trading ??? Per me è impossibile, ho provato a farlo per un po’ ma poi mi sono reso conto che è impossibile ed è tutto fumo negli occhi.. Operare su uno o due posizioni in questa maniera è da un lato molto comodo e fattibile per tutti, nel contempo però mi rendo conto che chi chiama i segnali (cioè qui Nardini) deve avere le p**** d’acciaio (scusate il termine) perché in questo modo su ogni segnale ci metti la faccia (e i soldi). Per questo non lo fa nessuno…
Trading come palestra mentale - Massimo_G
Buongiorno Sergio, ho provato a scrivere queste due righe utilizzando il “Lei” , ma proprio non viene bene...magari solo per questa volta ; ti darò del tu. Fin da piccolo non mi riusciva di tifare per una squadra di calcio o altro in particolare ; andando a vedere il mio babbo giocare a carte rimanevo stupito e intimorito dalle discussioni animate, dagli slanci emotivi dei partecipanti a dimostrare le varie tesi . E così per tanti anni , a scuola, nel lavoro ; ho sempre avuto la tendenza a vedere le situazione dall’esterno, come da lontano , e mai mi è passato quel senso di stupore; poi diventato senso di inadeguatezza (ben mascherata). Se l’accapigliarsi, usare “la personalità” in modo aggressivo sono vincenti, mi dicevo, allora in me qualcosa non và.... Per anni ho cercato una chiave...giorni interi a camminare e pescare in alta quota, viaggi mal organizzati in posti abbastanza estremi (groenlandia in tenda, lapponia, l’interno di Cuba a pescare e bivaccare sulle colline ..), pezzetti di vita come l’avrei sempre voluta.Con il trading, 5 anni fa, ho cominciato ad avvicinarmi a qualcosa, ricerca di indipendenza economica e morale certo, ma anche una situazione di vita più radicale. E ora dopo un anno di shotrading sò cos’era : togliere il superfluo, contenere il rumore mentale, fare della vita( e non solo del trading) un percorso culturale ed emotivo unico. Mi sono avvicinato alla meditazione camminata , un altro elemento latente da sempre ; ho scoperto la RET, terapia razionale emotiva di Albert Ellis ; e devo dire che pur avendo avuto una vita serena , andando a cercare nel passato, ho trovato gli elementi di disturbo.. Le aspettative troppo grandi nascondono insidie, e le doverizzazioni generano sensi di colpa irrazionali... Insomma sei stato determinante....il modo in cui ti poni , l’approccio pulito e razionale al pensiero hanno di fatto avuto un effetto decisivo ...le porte che vedevo da sempre in lontananza, socchiuse , si stanno aprendo, senza sforzo, come se tutto quello che ho vissuto fino ad adesso fosse un preludio a questa trasformazione. E a 43 anni, con due spleldide bambine e una vita piena di affetti non trovo le parole per descriverne il valore.... E nemmeno le parole giuste per ingraziarti, ci sono persone che incroci una sola volta nella vita, se sei fortunato .....Un giorno mi piacerebbe offrirti il caffè più “sentito” della mia vita e magari farti vedere i progressi nel trading .....guardando il mercato senza preconcetti e collaborando con un “mostro” di programmazione di 23 anni siamo arrivati a conclusioni sorprendenti. Per ciò che riguarda la ricerca di un trend system che vincesse l’abbonamento annuale ...abbiamo costruito candele particolari […] [descrizioni tecniche riservate omesse dalla pubblicazione, n.d.r.] Un anno fà non sapevo scrivere una riga di listato... I risultati sono sorprendenti, lo storico non lo guardo nemmeno, per un anno o due lo terrò parallelo al tuo trend system e poi vedremo. Ne è uscito un ts che credo di usare con 1 mini dall’anno nuovo...vedremo anche questo.Intanto i segnali shotrading aiutano me e la mia famiglia....purtroppo il lavoro “tradizionale” segna il passo, crisi e Cina non perdonano. Grazie...senza di te questo cammino sarebbe stato oltremodo faticoso e pieno di dubbi, ora sò che ci sono persone simili a me nel percepire la realtà , e anzi, siamo ( i più ) forti ;))
Disciplina e flessibilità - Dime
Dopo qualche giorno di pausa è più facile ragionare e cogliere non solo la qualità del trading di Nardini, ma anche i suoi consigli sul controllo dell’emotività. Ed in particolare ho appresoche:
- disciplina vuol dire controllo dell’emotività (sopratutto: rispettare gli stop e non fare overtrading);
- la flessibilità, invece, si deve applicare sull’operatività (ad es. quanto investire su ciascuna operazione o se è il caso di entrare dopo un apertura in gap up).
L’errore che tutti facciamo è voler fare a gara con i risultati dei 2 TS. Ma il calcolo delle percentuali di guadagno inevitabilmente non può dipendere solo dai consigli dati da Nardini nel sito, ma anche da decisioni che prendiamo soprattutto nei “casi limite” e dal noto fattore “C” (slippage). Non solo, ma più dei risultati calcolati su “rigide” percentuali, quello che conta è quanto decidiamo di investire in ciascuna operazione.
Io sono stato poco disciplinato, soprattutto per l’overtrading (fare dei bei gain da una sensazione di onnipotenza che si paga molto presto), troppo rigido ma credo di aver saputo dosare le quantità da investire - Dime
Disciplina e flessibilità II°: il "Somaro" - Funkytrader
A proposito di ciò che ha scritto giustamente Dime in merito alla "flessibilità" riporto un detto che ho sentito ripetere spesso nella trading room di Londra nella quale periodicamemte lavoro (ma è un vecchio detto del trading). In inglese rende meglio, ma +/- dice: "Chi è il Somaro ? Il Somaro è colui che affida totalmente il suo trading ad un altro trader, senza pensare al proprio money management, alla difesa del proprio capitale, a rispettare le proprie esigenze e i propri obbiettivi. Il Somaro durante i periodi di guadagno venererà come un Dio l'altro trader, darà tutti i meriti a lui, perchè è troppo pigro e inetto per lavorare su se stesso. Durante i periodi di perdita si accanirà contro di lui con rabbia, ferocia e risentimento, perchè è stato troppo pigro e inetto per lavorare su se stesso. Questo è il Somaro".
Occhio all'EGO - Funkytrader
occhio a “interpretare” troppo il mercato, e occhio a farsi prendere dall’emotività sui picchi della volatility intraday… (tipo il piccolo crash nel finale di oggi). Se hai questo atteggiamento è facile che la tua mente non si abitui a seguire il METODO in maniera costante… e se magari l’aver chiuso tutto oggi si rivelerà domani una scelta giusta sul caso specifico….ANCHE PEGGIO! Perché la tua mente e il tuo ego sarà appagato con un “visto ? avevo ragione”. E questo rafforzerà il tuo ego invece che la disciplina mentale… Alla lunga i singoli casi estrapolati dal contesto non contano nulla perché al solito ciò che conta è il METODO (e quello di Nardini funziona…rendimenti docet… e lo dice uno che segue shot da 11 anni…).
Mentalità - MaxD
Mi ricollego alle cose che ha detto anche Vincenzo C. in alcuni post: sono circa 8 mesi che seguo l’operatività di Nardini (quindi sono un novellino, vedo che qui molti di voi sono sulla “barca Shotrading” anche da 10 anni…) vorrei solo dire che ho imparato più in questi mesi che in 7 anni di “fai da te” sul mercato! Il cambiamento fondamentale è che leggere con attenzione i reports di Nardini mi ha fatto pian piano maturare una concezione del tutto nuova del trading e del mercato rispetto a quella che avevo prima (come diceva bene Vincenzo). Credo di aver capito davvero quanto siano preziosi insegnamenti del tipo “opera sui movimenti e non sui titoli” o “non legare il tuo ego all’operazione chiusa”. Dal punto di vista tecnico ho finalmente assimilato (o almeno sto cercando di farlo) che cosa vuol dire un lavoro davvero sistematico e metodico sulla gestione degli stop, sia delle loss che dei guadagni, e quanto questo alla fine faccia la differenza E’ come se avessi aperto di colpo gli occhi rendendomi conto di come la mia precedente gestione degli stop fosse del tutto confusa e inconcludente sul piano della metodicità (nonostante mi sia sempre fissato regole fisse, ma le regole devi anche saperle fare in base alla conoscenza tecnica…). In pratica ringrazio Nardini non solo per i suoi segnali e la sua capacità di gestire le operazioni (sempre con nervi di acciaio… ho letto la biografia sul sito e non mi stupisce sia un esperto di tecniche zen di autocontrollo…) ma soprattutto per la CONCEZIONE e la MENTALITA’ che riesce a infondere.
"Zucca vuota" - Funkytrader
Riporto questa risposta di Nardini, conservata e tratta dal vecchio forum di qualche anno fa, a uno che gli chiedeva, dopo una serie di ipotesi macroeconomiche oltre che tecniche, se secondo lui il mercato aveva toccato il minimo ed era pronto a ripartire:
“Faccio il solito esempio: l'analisi dei mercati è come la meteorologia, cioè ha una sua validità scientifica (se pur di tipo statistico e probabilistico) per l'immediato, per il brevissimo periodo. Un buon meteorologo, grazie ai moderni strumenti tecnici, può prevedere con buona approssimazione che tempo farà da qui a pochi giorni, osservando i dati che arrivano dai satelliti, ma non certo quale saranno i cambiamenti del tempo sul lungo periodo. Lì si entra nel campo delle ipotesi fini a se stesse. Le ipotesi nel trading non servono. Un trader deve mantenere un atteggiamento che in oriente, nello zen, definiscono “ mente che non sa ”. Cioè deve mettere da parte il “linguaggio mentale”, le idee, le previsioni (pericolosissime), le ipotesi e le interpretazioni. Il linguaggio mentale è esitazione ed errore, il vuoto mentale è intuizione della “realtà reale” e azione. Si deve AGIRE quando il mercato dà un segnale. Punto. Lei mi chiede se secondo me abbiamo fatto il vero bottom. Io le rispondo che FORTUNATAMENTE non ne ho la più pallida idea, né mi interessa minimamente, perché se io credessi di sapere se abbiamo fatto il bottom (come “sanno” certi analisti) dovrei smettere di fare trading e iniziare a fare il cartomante. IO NON PENSO, quando faccio trading SONO UNA ZUCCA VUOTA. Quando agisco sul mercato la mia mente “non sa nulla”. Nel vuoto c'è l'essenza della verità, mentre nel pieno delle costruzioni mentali ci sono le illusioni che portano a confusione ed errore.
Quella che lei mi chiede non è una “spensierata opinione”, al contrario è un'opinione satura di pensiero (cioè linguaggio mentale). Veleno per il trader. Le cose di cui stiamo parlando non sono uno scherzo, sono l'essenza del trading : chi vuole fare il trader deve eliminare dalla sua mente queste interpretazioni del mercato, queste previsioni. Non mi stanco mai di ripeterlo fino all'ossessione: si può diventare anche degli esperti di analisi tecnica o fondamentale del mercato, ma se non si impara ad eliminare dalla mente questi atteggiamenti mentali… non si diventerà mai traders.” S.Nardini, www.shotrading.com
Libro su "Zen-Trading" - Daniele
x tutti: ragazzi ho finito di leggere un libro che merita di essere letto e.... riletto e riletto ancora fino alla paranoia, in quanto ripete sovente la parola che Sergio penso che abbia bene impressa nella sua mente, la parola è '"EGO". Una parola che molti di noi hanno ancora dentro e non riescono a farla tacere...... Il libro è "Lo Zen e la via del Trader Samurai" di Stefano Fanton, costa poco e la dice lunga sul trading. Lo trovate sul sito www.scalpingschool.com Spero di aver segnalato una cosa gradita. Saluti
Evitare l'overtrading I° - Armando
Ormai sto imparando a tenere lontano da me tutto ciò che mi passa per la testa. Finora quando pensavo ed agivo, mi andava sempre male, mentre se pensavo e non agivo vedevo brillare e mi disperavo per l'intuito. Voglio trovare un pò di pace interiore, quindi espirare ed inspirare con tranquillità ed allora aggiungo anche io quel "vada a farsi fottere". Con l'overtrading mi sono bruciato di grosso e solo con la mia pelle ho capito che un minimo è tale finchè non viene di nuovo rotto, che male ragazzi.....e pensare che qui già c'era tutto scritto. Anche se la strada sara lunga, mi armo di tenacia per il recupero grazie anche al conforto di voi veterani di shotrading come l'ingegnere e l'esiliato londinese. Un saluto a tutti. Armando
Evitare l'overtrading II° - StefanoG
Gent. Nardini la seguo da circa un anno e vengo ora di proposito a farle i complimenti in un periodo come questo nel quale da uno o due mesi non riusciamo a fare guadagni degni di nota e anzi stiamo incassando alcuni stop loss (tipo ucg oggi). Le faccio i complimenti proprio in questo periodo perché è troppo facile farli quando ci sono i gain a due cifre (come nello splendido anno passato quando ci ha fatto fare gli “short della vita” durante il crash estivo) ma soprattutto perché vedo che lei ha METODO e non perde mai la bussola anche nella fasi difficili a differenza di molti suoi colleghi. Alcune sere fa su un canale satellitare c’era un documentario sulla borsa e intervistavano un anziano ma arzillo trader americano che si è vissuto tutto il mercato dagli anni ‘40 a oggi, mi ha colpito come ha risposto alla domanda << come si fa a riconoscere un buon trader ? >> l’arzillo vecchietto ha detto: << un buon trader è quello che mentre gli altri fanno 10 o 20 operazioni lui ne fa una o due… a comprare e a vendere è capace anche una scimmia ma a stare fuori dal mercato sono capaci in pochi perchè quella è la cosa difficile da imparare. .il mercato è come una bellissima donna senza cuore, è sempre lì ha farti gli occhi dolci pronta a fregarti quando meno te lo aspetti. Quando vedi uno che sta fermo in disparte mentre gli altri si affannano come dei pazzi attorno a quella donna…ecco quello è uno che sa il fatto suo… >> Mi ha colpito moltissimo perché mi è venuto subito in mente lei ! Confermo quanto molti altri hanno testimoniato tante volte in passato: è notevole come da quando la seguo nella la mia operatività sia diminuito drasticamente il numero delle operazioni fatte, è cosa notevole per me perché come tutti anche io incameravo stop loss a ripetizione a causa dell’ansia di rifarsi dopo le perdite o dell’avidità di ripetersi dopo i guadagni. Con stima
Evitare l'overtrading III°- MG
tra i vari motivi per i quali seguo fedelmente Nardini c’è anche la sua capacità di operare solo quando è necessario evitando sempre l’overtrading. E’ questione di timing, i genere tutti carichiamo troppo sul timing per motivi psicologici.. se hai avuto un loss lo vuoi recuperare subito, se hai avuto guadagno sei in preda all’euforia e vuoi entrare di nuovo sul mercato, ma lui riesce in questo a tenersi molto a bada. E’ una dote preziosa perché è noto che i trader migliori sono quelli che sanno stare fermi senza spazientirsi… io in questo da solo non saprei controllarmi bene (anzi…). Ma al di là dell’attuale divieto di short: se guardi le operazioni che ci ha fatto fare da giugno a questa parte vedi che ha diminuito drasticamente il numero di operazioni caricando “a manetta” quei pochissimi ma pesanti short sul crash estivo (Dio lo benedica… c’è gente qui che con quelli short ha recuperato i danni delle dissennate “consulenze bancarie”…non dimentichiamoci del “miglior post dell’anno" di Vincenzo nel quale ci siamo riconosciuti tutti…).. ma anche su quei splendidi short non era frenetico… quanti ne abbiamo fatti ? 4 o 5 short pesanti in tutto ? non di più… e ci ha fatto gioire del crash senza dover premere in continuazione buy/sell attaccati al monitor.. Poi in tanti si sono massacrati a cercare di prendere il minimo su un rimbalzo che non avveniva mai.. noi ci abbiamo lasciato solo un paio di stop loss (gli ultimi, più che altro per problemi anche di slippage). La solita ricetta del “poche operazioni solo quando è necessario” alla fine paga. Ma se non c’è il coach che ti tiene a bada… è difficilissimo metterla in pratica… (i neofiti infatti vengono dissanguati con le commissioni…).
Evitare l'overtrading IV° - jack
Devo dire che a differenza di altri che soffrono un pò a stare con le mani in mano e si spazientiscono (ricordo qualche vecchio post) io apprezzo questi momenti nei quali Nardini sta fuori dal mercato. In passato avevo un notevolissimo problema di overtrading..facevo troppe operazioni, sia per un approccio tecnico errato che per molta emotività. Da quando seguo shot... (circa un anno) il numero dei miei eseguiti si è ridotto ad un quarto rispetto a prima !!! Mi rendo conto di quante operazioni inutili, irrazionali e dannose ho fatto...oltre a perdere soldi ci rimetti alla fine dell'anno un sacco di commissioni......tra l'altro ho notato che il numero maggiore di eseguiti lo facevo SUBITO DOPO I LOSS....probabilmente un atteggiamento più o meno inconscio di recuperare subito le perdite.. Ho notato che invece qui Nardini & C. proprio dopo i loss assumono un atteggiamento più tranquillo e freddo. Questo per me è stato un miglioramento nel trading perchè ora sono molto meno confusionario e impuslvo dopo gli stop loss. Saluti a tutti